Estratti da Volume # 18 After Zero- II
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Dongtang Eco-city
Intervista di Piet Vollard a John Roberts, direttore di Arup Energy. Ho selezionato quello che mi è risultato più interessante e l’ho classificato in tre temi. L’aspetto più rilevante di questa intervista è che le riflessioni sono basate su esperienze reali di città sostenibili, come Dubai Waterfront e la città Dongtang vicino a Shanghai. Molto interessante ciò che dice sul cambiare la tassa sul reddito con una basata sul consumo di carbonio.
Possiamo creare città sostenibili?
“Dobbiamo credere che possiamo, altrimenti siamo persi. Per fortuna l’essere umano è in grado. Dunque si, possiamo perché ne abbiamo bisogno. Si può ottenere molto con misure relativamente semplici; migliorando l’efficienza delle infrastrutture e degli impianti elettrici, migliorando il trasporto pubblico, educando la gente, producendo e utilizzando l¡energia in una maniera più intelligente appoggiando tutto ciò politicamente, per esempio attraverso incentivi fiscali. La speranza è che possiamo ridurre le nostre emissioni di carbonio fino della metà semplicemente cambiando il nostro comportamento. Senza una perdita reale di benessere, confort né un gran aumento della spesa pubblica. La dura realtà è che non è abbastanza. Dobbiamo fare di più ed è lí dove le difficoltà reali cominciano, politiche e tecnologiche”… “Può essere che non sia una coincidenza il fatto che stiamo lavorando sulle città sostenibili in situazioni politiche che sono principalmente centralizzate e più o meno autocratiche. Nella nostra parte del mondo la situazione è diversa, è più complicato prendere decisione dure. Pero sarà necessario. Abbiamo bisogno di politiche forti a livello nazionale, addirittura internazionale”.
Perché non tassiamo la quantità di carbonio che utilizziamo invece dai nostri guadagni?
Trasporto
“Prima di tutto, la gente a Dubai non cammina perché fanno 40 gradi in estate. Organizzare brevi distanze coperte dal sole, zone d’ombra, in concomitanza con una buona organizzazione del trasporto pubblico e un trasporto pubblico individuale elettrico, ridurrebbe il consumo d’energia dei trasporti dal 50 al 75%. Il piano attuale per Dubai è costituito da 42 corsie verso l’interno e 42 verso l’esterno della città, quando per un trasporto pubblico completo basterebbero 10 di entrata e 10 di uscita. C’è poi da aggiungere che il trasporto è strettamente legato con la morfologia urbana.
Quindi, un buon disegno urbano dovrebbe iniziare dall’ idea dell’infrastruttura legato al trasporto”.
Atomizzare oppure centralizzare la produzione d’energia?
“Come regola generale si potrebbe dire che la produzione locale d’elettricità è difficile, non molto efficiente e in determinati casi senza speranza. Le centrali grandi sono molto più efficienti rispetto ai piccoli sistemi e la distribuzione elettrica non ha praticamente perdite. Ma la produzione si differenzia a seconda del caso di produzione di temperatura calde o fredde. Le perdite a seconda della temperatura richiesta possono essere grandi, come nel caso del trasporto di “caldo” per lunghe distanze. Dunque è meglio mantenere la produzione del “caldo/ freddo” a livello locale e su piccola scala”… “Un altro problema è che in questo momento no n abbiamo soluzioni convincenti ed efficienti per immagazzinare energia. Questo rende problematica la produzione locale e una buna risoluzione di questo problema aiuterebbe molto. L’aria compressa potrebbe essere la giusta risposta. Sarebbe possibile fare funzionare macchine ad aria compressa e sarebbe più facile immagazzinare energia in forma d’aria compressa localmente, a casa”.
Dongtang Eco-city
Testi: Volume # 18 After Zero
Immagini: Google
Su traduzzione libera di Ion.
Questo articolo é una traduzione a cura di Laura Rojas dell’ articolo scritto da Ion.
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